Testimonianze

Testimonianza Davide Soccio

Testimonianza Davide Soccio

Sono originario di San Nicandro Garganico, un paese della provincia di Foggia. I miei genitori lasciarono l´Italia per motivi di lavoro. Arrivati in Francia mio padre trovò lavoro nelle miniere di carbone.

Sono nato nel 1970, cresciuto in una famiglia cristiana ed educato nelle vie di Dio. Crescendo, però, ho cominciato a frequentare degli amici che pian pianino mi hanno portato via verso i divertimenti e la ricerca dei piaceri. Insieme con loro mi iscrissi ad un’associazione di “Pugilato Thailandese” e, grazie ai progressi fatti, sono stato scelto per diversi combattimenti in Europa. Ma dopo un po’, deluso dalla condotta di alcuni giudici di gara corrotti, lasciai perdere questo sport. Tuttavia quello che avevo imparato nel pugilato lo mettevo in pratica, purtroppo, nelle discoteche per difendere i mie amici. Ero diventato una protezione per loro. Frequentavo discoteche e locali di ogni tipo, sempre alla ricerca, coi miei amici, di ogni tipo di piacere e divertimento.

All’età di 24 anni, pensando al mio futuro, ho incominciato a studiare per diventare un’agente immobiliare. Le cose sembravano andare bene per me: soldi, casa e una rinomata agenzia.

Nell’ambito immobiliare incontrai una ragazza che mi fece perdere la testa, così, dopo alcuni mesi, la sposai, senza che conoscessi nulla di lei, in particolare del suo passato.

Poco tempo passò dal matrimonio, che la nostra vita di famiglia divenne complicatissima (nel frattempo era nata nostra figlia): avevo scoperto che mia moglie beveva in mia assenza, quindi era alcolizzata. La sua dipendenza, per me e mia figlia fu un prezzo molto alto, perché dopo appena tre anni dal nostro matrimonio, si é suicidata, buttandosi giù da un ponte.
Triste e abbattuto pensavo che questo fosse il mio destino, cosi tutto il mio tempo lo dedicavo al mio lavoro, per non pensare ad altro.

Trascorso un certo periodo ritornai a frequentare i miei vecchi amici, “almeno –pensavo- divertendomi mi distraggo un po’”.

Siccome il mio lavoro come agente immobiliare andava molto bene, i soldi che guadagnavo li investivo nelle case, nelle moto e specialmente nelle macchine sportive che amavo tanto: Porche e Ferrari F 355. Posso dire che per me, dopo mia figlia esistevano soltanto queste macchine.
Ma un giorno uno dei miei fratelli, Luigi, mi disse: “Senti Davide, se tu dovessi morire, dove andrebbe la tua anima?”. Questa domanda non mi lasciò tranquillo, perché in effetti avevo paura della morte! Vedevo la mia famiglia diversa, vedevo i miei fratelli e le mie sorelle felici camminando nelle vie di Dio, mentre io invece ero infelice, e per giunta stavo attraversando dei momenti un po’ complicati a causa della condotta di alcuni clienti e dei miei collaboratori i quali erano diventati gelosi di me, del mio successo come agente immobiliare. Qualcuno tra questi fece una denuncia contro di me alla finanza, cosi la polizia venne ad arrestarmi. Fui tenuto in carcere per due giorni, dopo i quali, non trovando delle prove contro perché le accuse erano false, mi rilasciarono.

Ma i due giorni dietro le sbarre mi hanno portato a riflettere sulla mia vita lontano da Dio e sul raccolto di tutto ciò che fino a quel momento avevo seminato. Era vero che mi trovavo nei guai per la falsità della gente e la loro gelosia verso me, ma era altresì vero che io stavo servendo Mammona (il dio denaro).

A questo punto mi convinsi che era giunto il momento di dare una svolta alla mia esistenza, ero deciso a cambiare vita. Così chiamai mio fratello affinché mi aiutasse ad avvicinarmi a Gesù. Dopo una lunga conversazione sul mio peccato e sul significato della morte di Cristo alla croce, pregai Dio chiedendogli di prendere la mia vita e cambiarla. Nel Suo amore Egli lo ha fatto. Mi ha cambiato la vita! Inoltre, mi ha dato in dono la vita eterna, liberandomi dalla paura della morte.

Sono trascorsi cinque anni, e mai in me c’è stato un ripensamento. Ora sono un figlio di Dio, e la mia vita la vivo unicamente per la Sua gloria!

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